ENDURING LOVE

con

OHT, Mali Weil, Emilia Verginelli, Anagoor, Sotterraneo, Sergi Casero Nieto, Giulia Crispiani, Alessandro Sciarroni, CollettivO CineticO, Marco D’Agostin

Centrale Fies conclude l’estate e volge lo sguardo all’inverno con ENDURING LOVE, 21-22-23 Settembre 2023

Tre giorni in cui le principali linee di azione di Centrale Fies si intersecano sotto il segno di un concetto plurivoco di cura, trasversale ai progetti più consolidati e a quelli più recenti: sostegno e mentoring decennale a compagnie italiane (Fies Factory), fellowship internazionali e free school (Live Works, Feminist Futures), supporto ai progetti di collettivi, compagnia e piattaforme associate e locali, co-produzioni tramite nuovi network dedicati a performer emergenti e lunghe arcate di relazione e residenza (Fondo).

THE NAKED WORD EXHIBITION

con MARCO GIORDANO, JOTA MOMBAÇA, TAREK LAKHRISSI, FLORIN FLUERAS, ALINA POPA
a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna

PROGRAM

GIOVEDì 21 SETTEMBRE / THURSDAY 21 SEPTEMBER

ore/h 16.30
Emilia VerginelliLourdes
Mezzelune – 75′

Italiano con sottotitoli in inglese, francese, spagnolo, greco, arabo, polacco, olandese
Spettacolo fruibile in LIS (lingua dei segni italiana) / Italian with subtitles in English, French, Spanish, Greek, Arabic, Polish, Dutch
Performance usable in LIS (Italian sign language)

Lourdes è la storia di un incontro, di più incontri. È il racconto di chi è stato e chi non è mai stato a Lourdes. C’è chi lo immagina, chi lo detesta, chi avrebbe voluto andare lì per chiedere un miracolo. È una conversazione, una serie di dialoghi accaduti nel tempo tra me e più persone, non in ordine cronologico ma è un ordine che passa dalla narrazione al ricordo, dal ricordo ad una riflessione per restare nel presente della rappresentazione scenica. Così le dimensioni temporali si sovrappongono, nel connettere le strade del passato con quelle del presente. Voci tangibili, testimonianze reali da cui partire per un’osservazione clinica del fenomeno “Lourdes”. Una ricerca al confine tra il me e l’altra persona. Il sentimento è quello dell’incertezza, e al contempo è una ricerca dell’impersonale.

lingua: italiano con sottotitoli in inglese, francese, spagnolo, greco, arabo, polacco, olandese
spettacolo fruibile in LIS

di e con Emilia Verginelli
e con Ale Rilletti
consulenza letteraria Sara De Simone
ambiente sonoro Francesca Cuttica
disegno luci Camila Chiozza
produzione Bluemotion / Angelo Mai
ringraziamenti Roberta Luciani, Viola Lo Moro, Andrea Pizzalis, Naoures Rouissi, Filomena Fusco, Vincenzo Rilletti, Benedetto Patruno, Ubaldo, Gianni, Alessandro, Andrea Beghetto, Luisa Merloni, Elisa Alessandro, Elena Bastogi, Benedetta Boggio, Giorgina Pi, Lucia Calamaro, Sara Del Caldo
traduzioni a cura di Brianda Carreras, Alexia Sarantopoulou, Elise Blotière, Tomasz Kireńczuk, Naoures Roussi, Neon Loriga, Yan Duyvendak
interpretazione LIS Edgarda Samaritani
incontri artistici a cura di FONDO Yan Duyvendak, Camille Louis, Ana Pi
Tra le vincitrici del Progetto CURA 2022 Elsinor Centro di ProduzioneTeatrale / Teatro Cantiere Florida (Firenze) + Cross residence (Ameno, Verbania)
residenze (2020-2023)Teatro India -Teatro di Roma (Roma), fivizzano27 (Roma), KRAKK (Santarcangelo di Romagna), Ateliersì (Bologna), Angelo Mai (Roma), Centrale Fies (Dro), AMAT e Teatri di Pesaro (Pesaro), Teatro Nuovo (Napoli), Teatro Pubblico Pugliese (San Vito dei Normanni)
Progetto sostenuto da FONDO Network per la creatività emergente sviluppato da Santarcangelo Festival con AMAT, Centrale Fies, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fabbrica Europa, I Teatri di Reggio Emilia, L’arboreto – Teatro Dimora | Centro di Residenza Emilia- Romagna, Operaestate Festival Veneto / CSC Centro per la Scena Contemporanea, Ravenna Teatro, Teatro Pubblico Campano, Teatro Pubblico Pugliese, TSU Teatro Stabile dell’Umbria, Triennale Milano Teatro

Emilia Verginelli nasce a Roma e si diploma negli Stati Uniti. Ha studiato con Ragnar Freidank, Declan Donnellan, Fabrice Murgia, Natalie Beasse, Thomas Ostermeier, Daria Deflorian, Lucia Calamaro, Fanny e Alexander, Julie Stanzak (Pina Bausch Company) e Gabriella Garrizo (Peeping Tom). Alla passione per il teatro unisce il suo interesse per il sociale. Collabora con il laboratorio teatrale per ragazzi disabili dell’Istituto Don Guanella di Roma, ha creato un laboratorio teatrale permanente all’interno di strutture del tribunale dei minori e fondato la Onlus Gruppo Sorriso Roma dove collabora con numerosi professionisti in progetti che coinvolgono bambini in varie discipline artistiche. Ha inoltre creato lo spazio Fivizzano27 (spazio culturale indipendente, Roma). Ha lavorato nel cinema diretta tra gli altri da Carlos Saura, Asia Argento, Paolo Virzì, Daniele Lucchetti e in teatro con Eimuntas Nekrošius e Emma Dante.

Lourdes is the story of an encounter, of some encounters. It is the story of who has and has never been to Lourdes. Someone imagines it, someone else hates it, another would have wanted to go there to ask for a miracle. It is a conversation, a series of dialogues that took over time between me and some people, not following a chronological order but an order that goes from narration to memory, from memory to reflection in order to stay in the present of the stage representation. Thus, temporal dimensions overlap, connecting past routes to present ones. Tangible voices, real testimonies from which to depart to have a clinical look at the Lourdes phenomenon. A research between the self and the other. The feeling is that of uncertainty, and at the same time it is a search into the impersonal.

Emilia Verginelli was born in Rome and graduated in the United States. She is an actress, performer and director. For her theatre training she studied with Ragnar Freidank, Declan Donnellan, Fabrice Murgia, Natalie Beasse, Thomas Ostermeier, Daria Deflorian, Lucia Calamaro, Fanny e Alexander. In her dance practice she trained with Julie Stanzak of the Pina Bausch Company and Gabriella Garrizo of Compagnia Peeping Tom. 
Since 2004 she worked in movies, and acted for directors such as Carlos Saura, Asia Argento, Paolo Virzì, Daniele Lucchetti. She acted in the plays Lettere a Lucilio and Vita di Galileo by Eimuntas Nekrošius and in 2011 she becomes a member of Emma Dante’s theatre company Sud Costa Occidentale, with which she collaborates until 2019. Since 2001 she collaborated for ten years with Opera Don Guanella in Rome, an institute that welcomes people with disabilities, as a volunteer. In 2003 she created a permanent theatre laboratory destined to juvenile court facilities, and later founded the Onlus Gruppo Sorriso. To this day she is active in the projects Regalo Sospeso and Presente Sospeso, which help unaccompanied minors in the task of finding work. In 2010 she created fivizzano27, an independent cultural hub in the heart of the neighbourhood Pigneto, in Rome, with the desire to create a network of collaboration and sharing between different contemporary theatre and performance realities. It is an “invisible” space situated far from productive and commercial logics that nonetheless generates and produces sharings, relationships and first studies of performative objects.
In 2019 she debuts her theatre director career with Il Mondo Cieco, inside the exhibition Scritture, created by Lucia Calamaro. In the same year, she creates and directs io non sono nessuno (Premio Scenario – finalist, Angelo Mai, Short Theatre, In-Box 2021 – semifinalist. In 2021: Santarcangelo Festival 2050, Centrale Fies) that is still touring today. Lourdes is her second project. It will be produced by the Santarcangelo Fund for emerging realities. She lives in the eastern side of Rome, where during the years an artistic and queer community has emerged, embracing a “detached” way of life that sits outside of social conventions.

ore/h 18.00
Giulia Crispiani inevitabile
Forgia – 30′

in collaborazione con Antonio Maria Dore

Giulia Crispiani (Ancona, 1986) è una scrittrice e artista visiva che vive e lavora a Roma, dove collabora con Nero Editions. Il suo lavoro è stato presentato presso numerose istituzioni e spazi no-profit tra cui: Bulegoa, Bilbao; Roma Europa Festival; Center for Book Arts, New York; Almanac Inn, Torino; Centrale Fies, Dro; Short Theatre, Roma; MACRO, Roma; Quadriennale di Roma 2020; Il Colorificio, Milano; FramerFramed, Amsterdam. È autrice dei libri Incontri in luoghi straordinari / Meetings at remarkable places (Nero Editions 2020), What if Every Farewell Would Be Followed by a Love Letter (Union Editions 2020), What if I can’t say goodbye (Union Editions 2021), Petra (Rerun books 2018), e coautrice di غم/Tristezza/Sorrow (con Golrokh Nafisi, Oreri 2021) e Albe e Tramonti di Praiano* (con Michele Bertolino, Oreri 2022). 

Giulia Crispiani is a writer and visual artist based in Rome, where she is an editor for NERO Editions. Her work has been presented at (among others): Bulegoa, Bilbao; Roma Europa Festival; Center for Book Arts, New York; Almanac Inn, Torino; Centrale Fies, Dro; Short Theatre, Roma; MACRO, Roma; Quadriennale di Roma 2020; Il Colorificio, Milano; FramerFramed, Amsterdam. She is the author of the books Incontri in luoghi straordinari / Meetings at remarkable places (Nero Editions 2020), What if Every Farewell Would Be Followed by a Love Letter (Union Editions 2020), What if I can’t say goodbye (Union Editions 2021), Petra (Rerun books 2018), and co-author of غم/Tristezza/Sorrow (with Golrokh Nafisi, Oreri 2021) and Albe e Tramonti di Praiano* (with Michele Bertolino, Oreri 2022).

ore/h 18.00
Emilia VerginelliLourdes
Mezzelune – 75′

Italiano con sottotitoli in inglese, francese, spagnolo, greco, arabo, polacco, olandese
Spettacolo fruibile in LIS (lingua dei segni italiana) / Italian with subtitles in English, French, Spanish, Greek, Arabic, Polish, Dutch
Performance usable in LIS (Italian sign language)

Lourdes è la storia di un incontro, di più incontri. È il racconto di chi è stato e chi non è mai stato a Lourdes. C’è chi lo immagina, chi lo detesta, chi avrebbe voluto andare lì per chiedere un miracolo. È una conversazione, una serie di dialoghi accaduti nel tempo tra me e più persone, non in ordine cronologico ma è un ordine che passa dalla narrazione al ricordo, dal ricordo ad una riflessione per restare nel presente della rappresentazione scenica. Così le dimensioni temporali si sovrappongono, nel connettere le strade del passato con quelle del presente. Voci tangibili, testimonianze reali da cui partire per un’osservazione clinica del fenomeno “Lourdes”. Una ricerca al confine tra il me e l’altra persona. Il sentimento è quello dell’incertezza, e al contempo è una ricerca dell’impersonale.

lingua: italiano con sottotitoli in inglese, francese, spagnolo, greco, arabo, polacco, olandese
spettacolo fruibile in LIS

di e con Emilia Verginelli
e con Ale Rilletti
consulenza letteraria Sara De Simone
ambiente sonoro Francesca Cuttica
disegno luci Camila Chiozza
produzione Bluemotion / Angelo Mai
ringraziamenti Roberta Luciani, Viola Lo Moro, Andrea Pizzalis, Naoures Rouissi, Filomena Fusco, Vincenzo Rilletti, Benedetto Patruno, Ubaldo, Gianni, Alessandro, Andrea Beghetto, Luisa Merloni, Elisa Alessandro, Elena Bastogi, Benedetta Boggio, Giorgina Pi, Lucia Calamaro, Sara Del Caldo
traduzioni a cura di Brianda Carreras, Alexia Sarantopoulou, Elise Blotière, Tomasz Kireńczuk, Naoures Roussi, Neon Loriga, Yan Duyvendak
interpretazione LIS Edgarda Samaritani
incontri artistici a cura di FONDO Yan Duyvendak, Camille Louis, Ana Pi
Tra le vincitrici del Progetto CURA 2022 Elsinor Centro di ProduzioneTeatrale / Teatro Cantiere Florida (Firenze) + Cross residence (Ameno, Verbania)
residenze (2020-2023)Teatro India -Teatro di Roma (Roma), fivizzano27 (Roma), KRAKK (Santarcangelo di Romagna), Ateliersì (Bologna), Angelo Mai (Roma), Centrale Fies (Dro), AMAT e Teatri di Pesaro (Pesaro), Teatro Nuovo (Napoli), Teatro Pubblico Pugliese (San Vito dei Normanni)
Progetto sostenuto da FONDO Network per la creatività emergente sviluppato da Santarcangelo Festival con AMAT, Centrale Fies, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fabbrica Europa, I Teatri di Reggio Emilia, L’arboreto – Teatro Dimora | Centro di Residenza Emilia- Romagna, Operaestate Festival Veneto / CSC Centro per la Scena Contemporanea, Ravenna Teatro, Teatro Pubblico Campano, Teatro Pubblico Pugliese, TSU Teatro Stabile dell’Umbria, Triennale Milano Teatro

Emilia Verginelli nasce a Roma e si diploma negli Stati Uniti. Ha studiato con Ragnar Freidank, Declan Donnellan, Fabrice Murgia, Natalie Beasse, Thomas Ostermeier, Daria Deflorian, Lucia Calamaro, Fanny e Alexander, Julie Stanzak (Pina Bausch Company) e Gabriella Garrizo (Peeping Tom). Alla passione per il teatro unisce il suo interesse per il sociale. Collabora con il laboratorio teatrale per ragazzi disabili dell’Istituto Don Guanella di Roma, ha creato un laboratorio teatrale permanente all’interno di strutture del tribunale dei minori e fondato la Onlus Gruppo Sorriso Roma dove collabora con numerosi professionisti in progetti che coinvolgono bambini in varie discipline artistiche. Ha inoltre creato lo spazio Fivizzano27 (spazio culturale indipendente, Roma). Ha lavorato nel cinema diretta tra gli altri da Carlos Saura, Asia Argento, Paolo Virzì, Daniele Lucchetti e in teatro con Eimuntas Nekrošius e Emma Dante.

Lourdes is the story of an encounter, of some encounters. It is the story of who has and has never been to Lourdes. Someone imagines it, someone else hates it, another would have wanted to go there to ask for a miracle. It is a conversation, a series of dialogues that took over time between me and some people, not following a chronological order but an order that goes from narration to memory, from memory to reflection in order to stay in the present of the stage representation. Thus, temporal dimensions overlap, connecting past routes to present ones. Tangible voices, real testimonies from which to depart to have a clinical look at the Lourdes phenomenon. A research between the self and the other. The feeling is that of uncertainty, and at the same time it is a search into the impersonal.

Emilia Verginelli was born in Rome and graduated in the United States. She is an actress, performer and director. For her theatre training she studied with Ragnar Freidank, Declan Donnellan, Fabrice Murgia, Natalie Beasse, Thomas Ostermeier, Daria Deflorian, Lucia Calamaro, Fanny e Alexander. In her dance practice she trained with Julie Stanzak of the Pina Bausch Company and Gabriella Garrizo of Compagnia Peeping Tom. 
Since 2004 she worked in movies, and acted for directors such as Carlos Saura, Asia Argento, Paolo Virzì, Daniele Lucchetti. She acted in the plays Lettere a Lucilio and Vita di Galileo by Eimuntas Nekrošius and in 2011 she becomes a member of Emma Dante’s theatre company Sud Costa Occidentale, with which she collaborates until 2019. Since 2001 she collaborated for ten years with Opera Don Guanella in Rome, an institute that welcomes people with disabilities, as a volunteer. In 2003 she created a permanent theatre laboratory destined to juvenile court facilities, and later founded the Onlus Gruppo Sorriso. To this day she is active in the projects Regalo Sospeso and Presente Sospeso, which help unaccompanied minors in the task of finding work. In 2010 she created fivizzano27, an independent cultural hub in the heart of the neighbourhood Pigneto, in Rome, with the desire to create a network of collaboration and sharing between different contemporary theatre and performance realities. It is an “invisible” space situated far from productive and commercial logics that nonetheless generates and produces sharings, relationships and first studies of performative objects.
In 2019 she debuts her theatre director career with Il Mondo Cieco, inside the exhibition Scritture, created by Lucia Calamaro. In the same year, she creates and directs io non sono nessuno (Premio Scenario – finalist, Angelo Mai, Short Theatre, In-Box 2021 – semifinalist. In 2021: Santarcangelo Festival 2050, Centrale Fies) that is still touring today. Lourdes is her second project. It will be produced by the Santarcangelo Fund for emerging realities. She lives in the eastern side of Rome, where during the years an artistic and queer community has emerged, embracing a “detached” way of life that sits outside of social conventions.

ore/h 20.00
Mali Weil The Mountain of Advanced Dreams
Cortile Forgia e Sala Comando – 60′

The Mountain of Advanced Dreams è la porta di ingresso a un altro modo di pensare le relazioni tra viventi. Un atto di worlding che immette gli spettatori in un mondo, dove le diplomazie interspecie sono il cuore della politica umana, dove nelle università si studiano terolinguistica (lo studio delle lingue e delle letterature delle culture degli Altri dall’umano), diritto transpecifico comparato e storia delle alleanze e dei conflitti tra viventi. E dove pratiche di sogno avanzato vengono proposte come forme di conoscenza collettiva, rinnovando un’antica forma di ospitalità. Mali Weil propone un atto di immaginazione politica che gli spettatori sono invitati a condividere attraverso la fiction. Perché il primo passo per costruire le relazioni che ci mancano è fingerle, plasmarle attraverso il racconto e il sogno…

The Mountain of Advanced Dreams è un seminario introduttivo alle pratiche di sogno avanzato, proposto dal dipartimento di Oniromanzia della Scuola di Diplomazie Interspecie e Studi Licantropici. 

La durata del seminario è di ca. 1 ora e non è richiesta alcuna preparazione specifica.

Mali Weil è una piattaforma artistica di base a Trento, fondata da Elisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri.
Attraverso progetti stratificati che spaziano dalla performance all’arte visiva, dai prodotti editoriali al cinema fino al product design, sviluppa una ricerca che indaga la performance come motore di creazione – e spazio di diffusione – di immaginari politici. Prima di The Mountain of Advanced Dreams, Mali Weil con il progetto Forests, si è concentrata sulle relazioni giuridiche, politiche e narrative tra l’Occidente e le foreste, utilizzando i mezzi dell’arte visiva, del cinema, del design, della performance e del saggio critico.
Le produzioni di Mali Weil sono realizzate in stretta collaborazione con Centrale Fies.

progetto di Mali Weil
prodotto da Centrale Fies e Mali Weil
con Festspillene I Nord-Norge, Harstad e Bunker, Lubiana
leguin Anaceta, Araneus, Oksimets, Sidabrìne
oscillanti Elian Cinti, Esther Facchinelli, Kora Facchinelli, Ailyn Scarpati
con l’intervento della direttrice della Scuola di Diplomazie Interspecie e Studi Licantropici Holda K. Rebane 
costumi Filippo Soffiati
musiche Nicola Segatta
controtenore Raffaele Pe
coro Collegium Musicale Tallinn 
responsabile produzione Francesca Venezia
graphic design Lucrezia Di Carne 
amministrazione Vania Lorenzi 
organizzazione Camilla Luzi
un ringraziamento speciale a tutta la crew di Centrale Fies 
The Mountain of Advanced Dreams è sviluppato in rete con il Madre – Museo d’arte contemporanea Donnaregina Napoli, Hamburger Bahnhof, Berlino
Art+Château, Berna, Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi, Torino DACE + Färgfabricken, Stoccolma Kunstraum Innsbruck
Partner scientifici: MUSE – Museo delle Scienze, Trento; Centro Uomini e Lupi / Aree Protette delle Alpi Marittime, Cuneo
Il progetto è sostenuto dall’Italian Council (10a edizione, 2021), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale per la Creatività Contemporanea del Ministero dei Beni Culturali.
Il progetto è finanziato dal programma Culture Moves Europe dell’Unione Europea, attuato dal Goethe-Institut e cofinanziato da Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino Alto Adige e Fondazione Caritro.
Questo lavoro è stato realizzato con il contributo finanziario dell’Unione Europea. Le opinioni espresse nel presente documento non possono in alcun modo riflettere l’opinione ufficiale dell’Unione Europea.

The Mountain of Advanced Dreams is the gateway to another way of thinking about relationships among living beings. It is a world where interspecies diplomacies is at the heart of human politics, where Therolinguistics (the study of languages and literatures of Others-than-human), Comparative Transpecific Law, and the History of alliances and conflicts among living beings are taught in universities. It is a world where advanced dreaming practices are proposed as forms of collective knowledge, like an ancient form of hospitality that seeks renewal.

Mali Weil invites the audience to be part of a fiction as an act of political imagination. The first step in building the relationships we lack is to shape them through storytelling and dreaming…

The Mountain of Advanced Dreams is an introductory seminar on advanced dreaming practices offered by the Department of Oneiromancy of the School of Interspecies Diplomacies and Werewolfish Studies. 

The seminar lasts approximately 1 hour, and no specific preparation is required.

Mali Weil is a Trento-based art platform founded by Elisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli and Mara Ferrieri.
Through layered projects ranging from performance to visual art, from editorial products to film to product design, it develops a form of research that investigates performance as an engine of creation – and space of diffusion – of political imaginaries. Prior to The Mountain of Advanced Dreams, Mali Weil’s Forests project focused on the legal, political and narrative relationships between the West and forests, through the means of visual art, film, design, performance and the critical essay.
Mali Weil’s productions are realized in close collaboration with Centrale Fies.

ore/h 21.30
OHT Frankenstein
Turbina 2 – 60′

Grazie al sostegno di Fondazione Caritro, OHT rende accessibile lo spettacolo anche a un pubblico con disabilità visiva attraverso un’audiodescrizione poetica live curata da Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello. Per ragioni organizzative si prega di comunicare la richiesta di audio-cuffie in fase di prenotazione scrivendo a info@centralefies.it
Alle ore 18.30 è la compagnia OHT è a disposizione per un tour tattile della scenografia.

La nuova produzione di OHT affronta, per la prima volta, un classico della letteratura occidentale; Frankenstein o il moderno Prometeo. Il romanzo diventa materiale da esaminare, sezionare, ricucire, corpo disponibile per esperimenti diversi: uno spettacolo teatrale, una reading-session, un’installazione e un radiodramma generati come parti della stessa operazione che avanza orizzontalmente nella storia per indagarne le molteplici ramificazioni. Frammenti che mutuano l’oscenità del demone e diventano un assemblaggio deforme di materiale grezzo abbandonato precocemente; esperimenti che, mostrandosi nella loro inadeguatezza, innescano lo stesso corto-circuito all’origine della creatura di Frankenstein invitandoci a fare i conti con quello che siamo soliti omettere alla vista e consideriamo mostruoso.

Fondato nel 2008, OHT [Office for a Human Theatre] è lo studio di ricerca del regista teatrale e curatore Filippo Andreatta, il cui lavoro si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato. Ha collaborato con, tra gli altri, La Serre Arts Vivants (CA), la Biennale di Venezia, Fondazione Haydn Stiftung, fondazione i Teatri Reggio Emilia, Short Theatre festival, Romaeuropa festival, Triennale Teatro Milano, the Josef and Anni Albers Foundation (USA), Whitechapel Gallery Londra (UK), Istituto Italiano di Cultura di Vienna (AT) e MAXXI museo delle arti del XXI secolo Roma (IT). 

performance di OHT | Office for a Human Theatre
regia e scena Filippo Andreatta
scrittura Filippo Andreatta
testi tratti da Mary Shelley, Clarice Lispector
suono e musica Davide Tomat
performer Silvia Costa, Stina Fors
assistente regia Veronica Franchi
luci Andrea Sanson
costumi Lucia Gallone
responsabile allestimento Cosimo Ferrigolo
sculture di scena e automazioni Plastikart Studio
busto di cera e maschere Nadia Simeonkova
fondale dipinto Paolino Libralato
tecnico Orlando Cainelli
stage tecnico Rebecca Quintavalle
amministrazione Lucrezia Stenico
sviluppo Anna Benazzoli
creative producer Chiara Boitani
fotografie Giacomo Bianco
teaser Anouk Chambaz
produzione OHT
co-produzione TPE Teatro Piemonte Europa, Snaporazverein (CH)residenza artistica Centrale Fies
con il contributo di Mic, Provincia Autonoma di Trento, Fondazione Caritro di Trento e Rovereto

“Contrary to what current scientific opinion may say, imagination is one of the main components of scientific rationality” Rosi Braidotti
OHT’s new production addresses, for the first time, a classic of Western literature; Frankenstein; or, the Modern Prometheus. Revolving around the moment of the experiment, it plunges partially and vertically into the text, with no limits of form, language or length. The novel becomes a material to be examined, dissected, stitched together, a body available for different experiments: a play, a reading-session, an installation and a radio drama. Everything is generated as parts of the same operation that moves horizontally into the story to investigate its multiple ramifications. Fragments that borrow the obscenity of the demon and become a deformed assemblage of raw material prematurely abandoned. Showing themselves in their inadequacy, the experiments trigger the same short circuit that originated Frankenstein’s creature, inviting us to face what we usually fail to see, what we consider as monstrous.

Founded in 2008, OHT [Office for a Human Theatre] is the research studio of theater director and curator Filippo Andreatta, whose work deals with landscape and personal politics subtly addressed in public and private space. OHT has collaborated nationally and internationally with, among others, La Serre Arts Vivants (CA), la Biennale di Venezia, Fondazione Haydn Stiftung, fondazione i Teatri Reggio Emilia, Short Theatre festival, Romaeuropa festival, Triennale Teatro Milano, the Josef and Anni Albers Foundation (USA), Whitechapel Gallery London (UK), Istituto Italiano di Cultura Vienna (AT) and MAXXI museo delle arti del XXI secolo Roma (IT). Lastly, Centrale Fies is a regular partner in several projects, both for productions and debuts, and in 2021-2022 OHT was an associate artist of CSC Santa Chiara in Trento. OHT has been honored for artistic excellence, with awards such as New Sensitivities for Young Theatre Directors (2008), Movin’Up Award for Young Artists (2016 and 2017), OPER.A 20.21 Fringe (2017), and a nomination for Best Scenic Installation at the UBU Awards (2018).

ore/h 23.00
Dolceamara selecta – dj set

VENERDì 22 SETTEMBRE / FRIDAY 22 SEPTEMBER

ore/h 14.00
WORKSHOP– Save the Last Dance for Me
120′

per info e iscrizioni / for info and registration
info@centralefies.it oppure ↓

Fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, prevede che i danzatori, abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra. La polka chinata, ballo di corteggiamento di origine bolognese dei primi del ‘900, rivive in Save the last dance for me di Alessandro Sciarroni e in questo laboratorio condotto dai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini. Il workshop dura circa due ore, è gratuito e aperto a tutti e tutte. Un momento di scambio e di vicinanza, il cui scopo non è diventare esperti ballerini di polka chinata ma creare una comunità e trasmettere i passi di questo antico ballo a quante più persone possibile. Un progetto di salvaguardia che fa risuonare questa danza nel nostro presente.
Informazioni per i partecipanti:
Il workshop è aperto a tutti e ha una durata di due ore circa.
Il numero massimo dei partecipanti è di 16 persone (minimo 4).
Trattandosi di una danza di coppia, è preferibile un numero pari di partecipanti così che ognuno abbia un partner.
È consigliato indossare abiti confortevoli, calzini in spugna o spessi.

Physically demanding, almost acrobatic, it requires that the dancers embrace each other and whirl as they bend to their knees almost to the ground. The polka chinata, a courtship dance that originated in Bologna in the early 1900s, revives in Alessandro Sciarroni’s Save the last dance for me and in this workshop led by dancers Gianmaria Borzillo and Giovanfrancesco Giannini. Lasting about two hours, it is free and open to all. A time of exchange and proximity, whose purpose is not to become expert polka chinata dancers but to create a community and transmit the steps of this ancient dance to as many people as possible. A preservation project that makes this dance resonate in our present.
Info for the participants:
The workshop is open to all and lasts about two hours.
The maximum number of participants is 16 people (minimum 4).
Since this is a partner dance, an even number of participants is preferred so that everyone has a mate.
Comfortable clothing, terry or thick socks are recommended.

ore/h 17.00
Giulia Crispiani inevitabile
Forgia – 30′

in collaborazione con Antonio Maria Dore

Giulia Crispiani (Ancona, 1986) è una scrittrice e artista visiva che vive e lavora a Roma, dove collabora con Nero Editions. Il suo lavoro è stato presentato presso numerose istituzioni e spazi no-profit tra cui: Bulegoa, Bilbao; Roma Europa Festival; Center for Book Arts, New York; Almanac Inn, Torino; Centrale Fies, Dro; Short Theatre, Roma; MACRO, Roma; Quadriennale di Roma 2020; Il Colorificio, Milano; FramerFramed, Amsterdam. È autrice dei libri Incontri in luoghi straordinari / Meetings at remarkable places (Nero Editions 2020), What if Every Farewell Would Be Followed by a Love Letter (Union Editions 2020), What if I can’t say goodbye (Union Editions 2021), Petra (Rerun books 2018), e coautrice di غم/Tristezza/Sorrow (con Golrokh Nafisi, Oreri 2021) e Albe e Tramonti di Praiano* (con Michele Bertolino, Oreri 2022). 

Giulia Crispiani is a writer and visual artist based in Rome, where she is an editor for NERO Editions. Her work has been presented at (among others): Bulegoa, Bilbao; Roma Europa Festival; Center for Book Arts, New York; Almanac Inn, Torino; Centrale Fies, Dro; Short Theatre, Roma; MACRO, Roma; Quadriennale di Roma 2020; Il Colorificio, Milano; FramerFramed, Amsterdam. She is the author of the books Incontri in luoghi straordinari / Meetings at remarkable places (Nero Editions 2020), What if Every Farewell Would Be Followed by a Love Letter (Union Editions 2020), What if I can’t say goodbye (Union Editions 2021), Petra (Rerun books 2018), and co-author of غم/Tristezza/Sorrow (with Golrokh Nafisi, Oreri 2021) and Albe e Tramonti di Praiano* (with Michele Bertolino, Oreri 2022).

ore/h 18.00
Alessandro Sciarroni Save the Last Dance for Me
Sala Comando – 20′

In Save the last dance for me Alessandro Sciarroni lavora assieme ai danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini sui passi di un ballo bolognese chiamato Polka Chinata. Si tratta di una danza di corteggiamento eseguita in origine da soli uomini e risalente ai primi del ‘900: fisicamente impegnativa, quasi acrobatica, prevede che i danzatori abbracciati l’un l’altro, girino vorticosamente mentre si piegano sulle ginocchia quasi fino a terra. Il lavoro nasce in collaborazione con Giancarlo Stagni, un maestro di balli Filuzziani che ha ridato vita a questa antica tradizione grazie alla riscoperta e allo studio di alcuni video di documentazione risalenti agli anni ’60. Sciarroni scopre questa danza nel dicembre 2018 quando la danza era praticata in italia solo da 5 persone in tutto. Per questa ragione, il progetto è composto da una performance eseguita dai due danzatori e da una serie di workshop volti a diffondere e ridare vita a questa tradizione popolare in via d’estinzione.

Alessandro Sciarroni è un artista attivo nell’ambito delle performing arts, con una formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori partono da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, facendo ricorso ad un impianto teatrale e tentano di svelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una relazione empatica tra spettatori e interpreti. Nel 2019 gli viene assegnato il Leone d’Oro alla carriera per la Danza. È artista associato del CENTQUATRE – PARIS e della Triennale Milano Teatro 2022-2024.

invenzione Alessandro Sciarroni
con Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini
collaborazione artistica Giancarlo Stagni
musica Aurora Bauzà e Pere Jou (Telemann Rec.)
abiti Ettore Lombardi
direzione tecnica Valeria Foti
tecnico di tournée Cosimo Maggini
promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino
amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava
comunicazione Damien Modolo
produzione corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale
coproduzione Santarcangelo Festival, B.Motion, Festival Danza Urbana

In Save the last dance for me Alessandro Sciarroni works together with the dancers Gianmaria Borzillo and Giovanfrancesco Giannini on the steps of a Bolognese dance called Polka Chinata. It is a courtship dance originally performed by men only and dating back to the early 1900s: physically demanding, almost acrobatic, it requires that the dancers embrace each other, whirl as they bend to their knees almost to the ground. The work was created in collaboration with Giancarlo Stagni, a Filuzziani dance master who revived this ancient tradition thanks to the rediscovery and study of some documentation videos dating back to the 1960s. Sciarroni discovered this dance in December 2018 when the dance was practiced in Italy only by 5 people in total. For this reason, the project consists of a performance performed by the two dancers and a series of workshops aimed at spreading and reviving this popular tradition in danger of extinction.

Alessandro Sciarroni is an Italian artist active in the field of Performing Arts with several years of experience in visual arts and theater research. His work starts from a conceptual Duchamp-like matrix using a theatrical framework and they are featured in festivals, museums and unconventional spaces, in whole Europe, South and North America and Asia. In his creations he involves professionals from different disciplines and uses some techniques and experiences from dance, as well as circus or sports. His work tries to uncover obsessions, fears and fragilities of the act of performing, through the repetition of a practice to the limits of the physical endurance of the interpreters, looking at a different dimension of time, and to an empathic relationship between the audience and the performers. In 2019 he was awarded the Golden Lion for Lifetime Achievement in Dance by the Venice Biennial. Alessandro Sciarroni is associate artist of CENTQUATRE – PARIS and Triennale Milano Teatro 2022-2024.

ore/h 19.00
CollettivO CineticO & Alessandro SciarroniDialogo Terzo: IN A LANDSCAPE
Sala Comando – 35′

“Credo che il lavoro dovrebbe chiamarsi In a landscape: vorrei rubare questo titolo al brano omonimo di John Cage…e vorrei anche utIlizzarlo in scena. Credo che il brano possieda l’atmosfera giusta. Composto nel 1948, per piano o per arpa “to sober and quiet the mind, thus rendering it susceptible to divine influences.
Con CollettivO CineticO per ora ci stiamo allenando ad una nuova pratica. Come nei miei altri lavori c’è sempre qualcosa di leggero e misterioso nell’ostinazione della ripetizione, qualcosa che sembra avere un’energia opposta rispetto alla pazienza, alla fatica, e all’ostinazione dell’azione che stanno compiendo. Ma questa volta mi sembra di riuscire a vedere anche dell’altro. Mi sembrano delle figure tutte tese verso ciò che pare somigliare ad un sentimento di serena determinazione che tende ad una sparizione: un’estinzione volontaria del soggetto. Un atto d’amore estremo. La scelta di una dipartita definitiva.
Ma ammetto che il mio sguardo non sia oggettivo.”
Alessandro Sciarroni 14/02/2020 – Aeroporto di Fiumicino / Roma

CollettivO CineticO inaugurates an anthology of Dialogues with other authors, a call to become infected, to mutations, to the mixing and smoothing of one’s own borders. A long-desired meeting between artistic generations. A two-way contamination that wants to leave a mark on both sides without denying the identity of origin.
A real opportunity for poetic and physical encounter for a linguistic reformulation and political discussion on the mechanism of creation. A challenge of delicacy and ferocity in which the permeability to the bodies and contexts of the dance is made to explode in its most evident reality.
In the first dialogue, the Israeli Sharon Fridman creates a world upside down. The second dialogue arises from the chemical reaction between Enzo Cosimi︎︎’s passionate visionary nature and the conceptual irony of CollettivO CineticO, re-reading Heirich Von Kleist’s Penthesilea in a sadomasochistic key.
Finally, the peculiar, sporting and ungrammatical bodies of CollettivO CineticO move under the choreographic sign of Alessandro Sciarroni who closes the cycle of “Dialogues” with a work focused on the hula hoop.
Three very different authors, three very deep humanities, a fourth territory where everyone can be re-invented.
An overview of the dance that crosses the senses, the guts, the nerves.
A 120-minute triple-bill for 7 bodies, all kinetic. ︎︎ ︎︎︎ ︎︎︎︎︎ ︎︎︎︎ ︎︎︎︎︎︎︎ ︎︎︎ ︎︎︎︎︎︎︎ ︎︎︎ ︎︎︎︎︎ ︎︎︎ ︎︎︎︎︎︎︎ ︎ ︎︎︎︎︎︎︎︎︎︎ ︎︎︎︎︎︎︎︎︎︎︎ ︎︎︎ ︎ ︎︎︎︎︎︎︎ ︎︎︎ ︎︎︎︎︎︎︎︎
See you there, where high and low meet, where the ancient world and the most brutal everyday negotiate the signs, in the space in which to invent a new, improbable, beauty.

coreografia e regia Alessandro Sciarroni
azione e creazione Simone Arganini, Margherita Elliot / Teodora Grano, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi
musiche John Cage, Stefano Sardi
abiti Ettore Lombardi
luci Alessandro Sciarroni
tecnica Stefano Baraldi
coproduzione CollettivO CineticO, Aperto Festival – Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Comunale di Ferrara, Operaestate Festival Veneto/CSC, Marche Teatro, Centrale Fies / Art Work Space

ore/h 21.00
SotterraneoL’Angelo della Storia
Turbina 1 – 85′


L’Angelo della Storia assembla aneddoti storici di secoli e geografie differenti, gesti che raccontano le contraddizioni di intere epoche, azioni che suscitano spaesamento o commozione, momenti che in una parola potremmo definire paradossali. Ispirandosi a quelle che il filosofo Walter Benjamin chiamava costellazioni svelate, Sotterraneo racconta questi episodi mettendoli in risonanza col presente, tracciando una personale mappa del paradosso: fatti e pensieri lontani fra loro ma uniti da quella tela di narrazioni, credenze, miti e ideologie che secondo lo storico Yuval Noah Harari compongono la materia stessa di cui è fatta la Storia. Oggi che la complessità ci richiede immaginari inediti e nuovi processi cognitivi, ci piace pensare che a teatro si possano recuperare narrazioni e circostanze a cui Sapiens ha aderito nei millenni, smontarle, ricombinarle, prenderne distanza allontanandoci nel tempo e cercare almeno un po’ di quella vertigine che coglie un astronauta quando osserva la Terra allontanandosi nello spazio.

Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale che nasce a Firenze nel 2005 e nel tempo si confronta con formati diversi quali spettacoli, performance, site-specific, regie liriche, progetti per l’infanzia, talk-show. Le produzioni del gruppo – caratterizzate da un approccio avant-pop in equilibrio fra immaginario collettivo e pensiero filosofico – replicano in diversi dei più importanti festival e teatri nazionali e internazionali, ricevendo negli anni numerosi riconoscimenti tra cui Premio Lo Straniero, Premio Hystrio, Be Festival First Prize, Silver Laurel Wreath Award/Sarajevo MESS Festival e tre Premi UBU di cui due come “Spettacolo dell’anno” per Overload (2018) e L’Angelo della Storia (2022).

creazione Sotterraneo
ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa
in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini
scrittura Daniele Villa
luci Marco Santambrogio
costumi Ettore Lombardi
suoni Simone Arganini
montaggio danze Giulio Santolini
responsabile produzione Eleonora Cavallo
assistente produzione Daniele Pennati
responsabile amministrativa Federica Giuliano
promozione internazionale Laura Artoni
produzione Sotterraneo
coproduzione Marche Teatro, Associazione Teatrale Pistoiese, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Teatro Nacional D. Maria II
contributo Centrale Fies, La Corte Ospitale, Armunia
col supporto di Mic, Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
residenze artistiche Centrale Fies_art work space, La Corte Ospitale, Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin, Armunia, Elsinor/Teatro Cantiere Florida, Associazione Teatrale Pistoiese
Sotterraneo fa parte del progetto Fies Factory, è artista associato del Piccolo Teatro di Milano ed è residente presso Associazione Teatrale Pistoiese

L’Angelo della Storia assembles historical anecdotes from different centuries and geographical areas, deeds that tell the contradictions of entire epochs, actions that arouse bewilderment or emotion, moments that we might call, in a word, paradoxical. Inspired by what philosopher Walter Benjamin called unveiled constellations, we try to recount these episodes by making them resonate with the present, assembling our own map of paradox made up of micro-stories, suspended instants, fatal moments of illustrious or unknown people: facts and thoughts far apart but united by that web of narratives, beliefs, myths and ideologies that according to historian Yuval Noah Harari make up the very matter of which History is made. Today, when complexity demands unprecedented imaginaries and new cognitive processes, we like to think that in theater we can recover narratives and circumstances to which Sapiens has stuck over the millennia, disassemble them, recombine them, take distance from them as we move away in time and seek at least some of that dizziness that seizes an astronaut when he observes the Earth moving away into space.

Sotterraneo is a theatrical research collective founded in Florence in 2005. Over time it deals with different formats such as shows, performances, site-specifics, opera directions, children’s projects, and talk-shows. The group’s productions – characterized by an avant-pop approach in balance between collective imagery and philosophical thinking – replay in several of the most important national and international festivals and theaters, winning several awards over the years including Premio Lo Straniero, Premio Hystrio, Be Festival First Prize, Silver Laurel Wreath Award/Sarajevo MESS Festival and three UBU Awards, including two as “Show of the Year” for Overload (2018) and L’Angelo della Storia (2022). Sotterraneo is part of the Fies Factory project of Centrale Fies, is resident at the Associazione Teatrale Pistoiese and from 2022 becomes an associate artist at the Piccolo Teatro di Milano.

ore/h 23.00
Sergi Casero NietoEl Pacto del Olvido
Mezzelune – 55′

El Pacto del Olvido indaga il silenzio storico sulla guerra civile e sul regime di Francisco Franco in Spagna, la sua trasmissione intergenerazionale e i suoi effetti su coloro che sono nati dopo la dittatura. Come ci rapportiamo al passato? Chi lo racconta, come lo racconta, che linguaggio usiamo per descrivere ciò che è accaduto?
La ricerca prende spunto dalla legge di amnistia del 1977, nota anche come “Il patto dell’oblio”, approvata dopo la morte del dittatore Francisco Franco, che attualmente impedisce l’indagine giudiziaria sui crimini commessi durante i suoi 40 anni di dittatura. Questa amnesia istituzionalizzata continua ad avere conseguenze nella società spagnola, lasciando una storia nazionale incompleta, mantenendo la sopravvivenza e la supremazia della narrazione dei vincitori e della sua eredità simbolica. 
Attraverso una narrazione autofiction, che combina esperienze personali, testimonianze e documenti raccolti durante la ricerca, la performance sostiene il valore della raccolta di prospettive diverse attraverso la memoria e la storia orale, evidenziando i margini del silenzio collettivo, mettendo in discussione le narrazioni “ufficiali” della storia e i loro processi di trasmissione. 

Il lavoro di Sergi Casero si colloca all’intersezione tra design, azione e ricerca. Esplora l’uso della performance come strumento per rappresentare i risultati della ricerca, prestando particolare attenzione alla progettazione di dispositivi scenografici. Il suo lavoro è stato presentato, tra le altre istituzioni europee, alla Veem House for Performance (Amsterdam), al Het Nieuwe Instituut (Rotterdam), al Van AbbeMuseum (Eindhoven), all’Arts Santa Mònica (Barcellona).

Concept and direction: Sergi Casero Nieto
Author: Text by Sergi Casero Nieto with fragments and quotes by Jorge Luís Borges and Federico García Lorca
Performed by: Sergi Casero Nieto
Assistant dramaturg: Mónica Molins Duran
Assistance: Elsa Casanova Sampé
Translation into English: Vicent Sanchís Puerto
Translation into Italian: Sofia Bresciani
Scenography, Stage and Props: Sergi Casero
Light design: Sergi Casero with the supervision and help of Miguel Angel Ruz Velasco
Costume design: Sara Clemente
Graphic Design: Sergi Casero
Distribution: Domenico Garofalo
Production: Centrale Fies / Live Works
Residence: Centro de Residencias Matadero Madrid

El Pacto del Olvido investigates the historical silence about the civil war and Franco’s regime, its intergenerational transmission and its effects on those born after the dictatorship: How do we relate to the past? Who recounts it? How do recount it? What language do we use to describe what happened
Through an autofictional text, combining personal experiences, accounts, and documents collected during the research; the performance advocates the value of collecting different perspectives through memory and oral history, pointing out the edges of collective silence, and questioning the “official” narratives of history and their processes of transmission. Immaterial elements, such as light and sound, evoke personal and collective memories, including those of the author’s grandmother, who lived through the Civil War, the post-war period and the dictatorship.
The research takes as its starting point the 1977 amnesty law, also known as “El Pacto del Olvido”, passed after the death of the dictator Francisco Franco, which currently prevents the judicial investigation of the crimes committed during his 40 years of dictatorship. This institutionalised amnesia still has consequences in Spanish society, leaving an incomplete national history, maintaining the survival and supremacy of the victors’ narrative and its symbolic legacy. 
This piece has been developed within the programme Live Works nº9 – Free School of Performance of Centrale Fies (Dro, Italy) in collaboration with Centro de residencias Matadero (Madrid, Spain).

Sergi Casero Nieto is an artist from Barcelona based in Amsterdam. He works in the intersection of design, performance and research, investigating the use of performance as a tool to embody research, with particular attention to the design of scenographic devices. 
His work brings lost or displaced narratives back to our physical present, building counter-stories that question official — often taken for granted — historical accounts to show how they shaped our current perceptions. By delving into oral history and collective memory, a groundwork method based on interviews, he gathers different perspectives on past accounts, creating a dialogue between the official narrative and our present moment.
His performances have been presented in Veem House for Performance (Amsterdam), Het Nieuwe Instituut (Rotterdam), Residencias Matadero (Madrid) and MACBA (Barcelona) among other cultural institutions.

ore/h 24.00
Rifugio Amore – dj set
Parco

SABATO 23 SETTEMBRE / SATURDAY 23 SEPTEMBER

dalle/from 17.30 alle/to 24.00
ANAGOOR MEPHISTOPHELES eine Grand Tour
80′ loop

17.30 – full volume screening  
from 19.00 – three cycles loop  
23.30 – full volume screening 

«Tutto questo e varie altre circostanze concomitanti mi spingono e mi costringono a smarrirmi in regioni del mondo ove nessuno mi conosca. Parto solo, sotto nome incognito, e da quest’impresa apparentemente stravagante mi riprometto il meglio possibile.» Così Goethe in una lettera al duca Karl August del 2 settembre 1786 annuncia il suo Grand Tour; partirà da Karlsbad il giorno seguente, verso le 3 del mattino, munito di un passaporto falso che recava il nome di Philipp Möller.
Sotto il nome del demone che tentò Faust, Mephistopheles (il dispensatore-di-menzogne secondo una possibile etimologia ebraica), Anagoor raduna il materiale video raccolto tra il 2012 e il 2020 in un unico viaggio per immagini attraverso le lacrime del mondo, musicato da Mauro Martinuz. Mephistopheles (colui-che-ha-in-odio-la-luce secondo una possibile etimologia greca) è un Grand Tour nelle zone buie del cosmo, lì dove scaturiscono insieme la tenebra e le sofferenze delle generazioni, il rapporto dell’uomo con la natura, con l’eros, con i compagni animali, con il tempo e con la tecnica, con l’assoluto:l ’impossibile. La materia cinematografica di spettacoli teatrali come Lingua Imperii, Virgilio Brucia, Socrate il sopravvissuto, Faust, Orestea, è composta da immagini profeticamente raccolte nei musei e nei templi, nelle case di cura per anziani e negli allevamenti intensivi, tra macellai, pastori e pellegrini, in India, in Iran, ad Olimpia, sulla ferita campagna veneta e sul Vesuvio. L’enorme quantità di materiale inedito trova nuova composizione in questo volo e caduta in forma di concerto cum figuris.  Sette grandi quadri che, attraversano i temi della caducità, della necessità di produrre immagini e dell’adorazione dell’idolo, del mistero della nascita, della discesa agli inferi del dolore, della violenza e della infinita generazione, si susseguono immersi in rispettivi landscape musicali e sotto altrettanti segni alchemici: SOLE, LUNA, GIOVE, VENERE, MERCURIO, MARTE, SATURNO.

Scritto e diretto da Simone Derai
Musica e sound design Mauro Martinuz 
Montaggio Simone Derai
Direzione della fotografia Giulio Favotto
Assistente alla regia Marco Menegoni
Riprese Giulio Favotto, Simone Derai, Marco Menegoni
art management Michele Mele
Coordinamento Organizzativo Annalisa Grisi
promozione e distribuzione Domenico Garofalo
Produzione esecutiva Centrale Fies / Laura Rizzo, Stefania Santoni
Produzione Anagoor 2020
Coproduzione Kunstfest Weimar*, Theater an der Ruhr**, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / Museo Madre***, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto.
In collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Villa Parco Bolasco – Università di Padova.
*supportato dal Ministero dell’Ambiente, Energia e Protezione della Natura della Turingia; **supportato dal Ministero della Cultura e della Scienza della Renania Settentrionale – Vestfalia; *** finanziata da POC Regione Campania 2014-2020.

ore/h 19.00
Marco D’Agostin Gli anni
Sala Comando – 55′

“La sua vita potrebbe essere raffigurata da due assi perpendicolari, su quello orizzontale tutto ciò che le è accaduto, ha visto, ascoltato in ogni istante, sul verticale soltanto qualche immagine, a sprofondare nella notte.” (A. Ernaux, Gli Anni)
Qualcuno ha scritto che c’è una distanza incolmabile tra quel che è successo un tempo e il modo in cui ci appare ora, ammantato di una strana irrealtà. La coreografia de Gli Anni tenta di ricucire questo strappo: l’incandescente storia di un singolo – Marta Ciappina, interprete unica nel panorama della danza italiana – invita gli spettatori a giocare con la propria memoria. Su palco e platea si stende lenta l’ombra di un romanzo: l’invito è a scriverlo assieme, un’opera a cento mani che ci esorti ad attraversare le rovine guardando in alto.

Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance, vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35. È artista associato del Piccolo Teatro di Milano nel triennio 22/24. Il suo lavoro si interroga sul ruolo e il funzionamento della memoria, e pone al centro la relazione tra performer e spettatore. La danza, una geografia complessa in cui suoni, parole e movimenti collidono di continuo, tende verso la compromissione emotiva di chi la compie e di chi la guarda.

di e con Marco D’Agostin e Marta Ciappina
Suono e grafica Luca Scapellato
Luci Paolo Tizianel
Conversazioni Lisa Ferlazzo Natoli, Paolo Ruffini, Claudio Cirri
Video Editing Alice Brazzit
Costruzione elementi scenici Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Promozione e cura Damien Modolo
Organizzazione Eleonora Cavallo
Amministrazione Federica Giuliano
Produzione VAN
Coproduzione Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze; Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa; Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale; Festival Aperto – Fondazione I Teatri; Tanzhaus nrw, Düsseldorf; Snaporazverein
Con il sostegno di L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna; CSC/OperaEstate Festival Veneto, Istituto Italiano di Cultura di Colonia/MiC-Direzione Generale Spettacolo e Tanzhaus nrw, Düsseldorf, nell’ambito di NID international residencies programme.

“Her life could be depicted by two perpendicular axes, on the horizontal one everything that happened to her, she saw, she heard at every moment, on the vertical one only a few images, sinking into the night.” (A. Ernaux, The Years)
Someone has written that there is an unbridgeable distance between what once happened and the way it appears to us now, cloaked in a strange unreality. The choreography of The Years is build to attempt to mend this rip: the incandescent story of an individual – Marta Ciappina, a unique performer in terms of artistic itinerary and technical peculiarities on the Italian dance scene – invites the spectators to play with their own memory. Marta’s body and the eyes of those watching her embark on a journey that shuttles between the present – the moment of the performance, an unrepeatable romantic encounter – and everyone’s past, in a web of comings and goings that blurs stories, songs and memories. The shadow of a novel stretches slowly over stage and audience: the invitation is to write it together, a hundred-handed work that exhorts us to cross the ruins looking upwards.

Marco D’Agostin is an Italian artist active in the fields of dance and performance, winner of the UBU award as best performer under 35. He’s an Associated Artist to the Piccolo Teatro in Milan in 22/24. His work questions the role and functioning of memory, and focuses on the relationship between performer and spectator. Dance, a complex geography in which sounds, words and movements constantly collide, tends towards the emotional compromise of the ones who perform and the ones who watch. After training with internationally renowned masters (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Rosemary Butcher, Wendy Houstoun, Emio Greco), he began his career as an interpreter, dancing for, among others, Claudia Castellucci / Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Iris Erez, Tabea Martin. Since 2010 he has developed his own choreographic research taking part in numerous international projects (ChoreoRoam Europe, Act Your Age, Triptych). He was twice among the Priority Companies of the European network Aerowaves. He presented his works in many European festivals and venues (Rencontres choréographiques int. de Seine-Saint-Denis, Théatre de La Ville in Paris, Les Brigittines in Brussels, The Place Theater in London, Sala Hiroshima in Barcelona, Tanzhaus Zürich, Schaubühne in Leipzig, SESC Pompeia in Sao Paolo, Santarcangelo Festival, Romaeuropa, VIE Festival, Torinodanza, OperaEstate, among others). Since 2019, invited by Boris Charmatz, he’s been one of the twenty dancers of the XX Dancers for the 20th century project, in which he performs the «Schuhplattler» repertoire from Folk-s by Alessandro Sciarroni. In 2020 he was invited by Marie Chouinard, director of the Dance Biennale in Venice, to create a new creation for the dancers of the Biennale College. In summer 2021, he premiered with two new creations: BEST REGARDS (UBU Award 20/21 nomination as best dance performance) in the Venice Biennale programme and SAGA, realised with the support of the Hermes Foundation’s prestigious New Settings programme.

ore/h 21.00
Anagoor Ecloga XI
Turbina 1 – 80′

Presenza di luci stroboscopiche, nudo in scena / Presence of strobe lights, nude on stage

Vincitrice del Leone d’Argento per il Teatro alla Biennale Teatro 2018 e di numerosi altri premi in Italia e all’estero, la compagnia Anagoor ha condotto un lavoro profondo sulla ricerca di un nuovo linguaggio attingendo a immagini e simboli che riconducono alla nostra memoria culturale. Da sempre la Compagnia ha a cuore la relazione che intercorre tra politica, lingua, ambiente naturale e paesaggio: lo fa convocando sulla scena linguaggi diversi, una babele delle arti (da quelle visive alla poesia) nello sforzo di dire il reale e le sue fratture.
Questo nuovo lavoro prosegue l’indagine scenica sulla parola poetica. Pur non citandolo mai esplicitamente, Anagoor ha da tempo fatto propria la lezione di Zanzotto, molte le analogie che la legano al poeta: la scelta radicale di osservare la storia dalla periferia senza che questa posizione implichi chiusura e arroccamento, la relazione complessa con la tradizione e con il canone che determina un’inattualità ostinata, la sofferenza per la devastazione, la tenacia nel rinnovare la fiamma di arti solo apparentemente inascoltate.

In just a few years, Anagoor has captured Italian and European theatrical attention. Winner of the Leone d’Argento for Drama at the 2018 Theatre Biennale and a number of other awards in Italy and abroad, the company has conducted extensive work on the search for a new language by drawing from images and symbols that lead back to our cultural memory.
The company has always cared about the relationship between politics, language, natural environment and landscape: this is achieved by convening different languages on stage, a Babel of arts (from visual arts to poetry) in an effort to tell reality and its fractures.
This new work continues the stage investigation of the poetic word. Although never explicitly quoting him, Anagoor has long embraced Andrea Zanzotto’s legacy, many similarities linking the company to the poet: the radical choice to observe history from the suburbs without this position implying closure and entrenchment, the complex relationship with tradition and with a standard that determines a stubborn inactuality, the suffering from devastation, the perseverance in renewing the flame of arts only apparently unheard.

The Anagoor company was founded by Simone Derai and Paola Dallan in Castelfranco Veneto in 2000, immediately configuring itself as a collective experiment. Today, the direction of Simone Derai and Marco Menegoni is complemented by the constant presences of Patrizia Vercesi, Mauro Martinuz and Giulio Favotto, while artists and professionals continue to join, enriching its process of development and emphasizing its nature as a collective. A continuous workshop, open to professionals and neophytes, Anagoor is the vehicle for a creation open to the city and its different generations, where, in a strenuous attempt to generate a theatrical art of the polis, the pedagogical action in schools, the intervention in the territory, the call to the community, and the company’s productions find no solution of continuity. Anagoor’s theater responds to an iconic aesthetic that plummets into different formats where performing art, philosophy, literature and the hypermedia scene enter into dialogue, and yet forcefully – and by virtue of the nature of this art – claim to remain theater. Among the performances: *jeug- (2008); Tempesta (2009), special mention at the Premio Scenario; Fortuny (2011); L.I. Lingua Imperii (2012), among the winning shows of Music Theatre NOW 2015; Virgil Burns (2014); Socrates the Survivor / Like Leaves (2016) nominee for the UBU Awards as show of the year, Orestea / Agamemnon Slaves Conversio (2018) selected in the New Settings program of Fondation d’entreprise Hermès. In 2012, the company approached musical theater with the film-concert Et manchi pietà, which was followed by three opera productions: in 2013 Il Palazzo di Atlante by Luigi Rossi (1642), presented at the Sagra Musicale Malatestiana in Rimini; in 2017 Faust by Charles Gounod, a production of Teatro Comunale di Modena, Teatro Valli di Reggio Emilia and Teatro Municipale di Piacenza; and in 2019 Das Paradies un die Peri by Robert Schumann, a production of Teatro Massimo di Palermo. Among the prizes received: the “Jurislav Korenić” award to Simone Derai as best young director at the 53rd MESS Festival (2012), the Hystrio – Castel dei Mondi Award (2013), the ANCT Award for innovative theatrical research, the HYSTRIO award for directing (2016) and the ReteCritica Award. Since 2008 Anagoor has been based in the Treviso countryside, at La Conigliera, a rabbit farm converted into an atelier, and since 2010 has been part of the Fies Factory project of Centrale Fies – art work space.

testi di Andrea Zanzotto
con Leda Kreider e Marco Menegoni
musiche e sound design Mauro Martinuz
drammaturgia Simone Derai, Lisa Gasparotto
regia, scene, luci Simone Derai
voce del Recitativo Veneziano Luca Altavilla
la scena ospita un’evocazione dell’opera Wood #12 A Z per gentile concessione di Francesco De Grandi
realizzazioni Luisa Fabris
immagine promozionale realizzata da Giacomo Carmagnola
art management Michele Mele
organizzazione Annalisa Grisi
amministrazione Maria Grazia Tonon
promozione e distribuzione Domenico Garofalo
staff Centrale Fies Marco Burchini, Vania Lorenzi, Sara Ischia
produzione Anagoor 2022
coproduzione Centrale Fies, Fondazione Teatro Donizetti Bergamo, ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa / Festival delle Colline Torinesi, Operaestate Festival Veneto

ore/h 22.30
CollettivO CineticO How to destroy your dance
Turbina 2 – 50′

Della permeabilità dei corpi. Di corpi che diventano luoghi.
Di geografie che traslocano segni. Del piegarsi verso est.
Di quello scarto percettivo che ti fa sembrare tutto simmetrico ma che poi non lo é mica.
Di quell’eccesso di visibilità che ti sposta di una diottria (ecco che le due spalle sono
diverse). Di quel piede appena più stretto nella scarpa. Di un certo ordine cardinale che
rimane lo stesso quando tutto cambia. Di uno stare appena scomodi (consenziente).
Di abitanti accelerati in una giungla di gesti. Di un eventuale temporale estivo.
Di questo discuteremo. Poi tutto dipenderà da tutto.

Quanto dura un minuto?
Quali sono i limiti del corpo?
Quanto può rallentare fino a toccare la più cosmica immobilità o perdere ogni definizione e trasformarsi in scia ultrarapida?
How to destroy your dance è una sfida contro il tempo dai toni pulp e il gusto ludico.
Un manuale per il boicottaggio di ogni decoro coreografico tra accelerazioni impossibili e slow motion estremi.
Un gioco al massacro senza finzione e senza risparmio dove i danzatori diventano wrestlers della relatività e lo spettacolo è messo a nudo dalla ritualità intima della preparazione alla scena alla distruzione di ogni artificio formale.

Of the permeability of bodies. Of bodies becoming places. 

Of geographies that relocate signs. Of bending eastward. 

Of that perceptual gap that makes everything seem symmetrical but then it’s not at all. 

Of that excess visibility that shifts you by one diopter (there go the two shoulders being different). 

Of that foot just a bit narrower in the shoe. Of a certain cardinal order that remains the same when everything changes. Of being just slightly uncomfortable (consenting). 

Of inhabitants accelerated in a jungle of gestures. Of a potential summer storm. 

That’s what we’ll discuss. Then everything will depend on everything. 

How long does a minute last? 

What are the limits of the body? 

How much can it slow down until it touches the most cosmic stillness or lose all definition and become an ultra-fast trail?

How to destroy your dance is a challenge against time with pulp tones and playful taste. 

A manual for sabotaging every choreographic decorum between impossible accelerations and extreme slow motion. 

CollettivO CineticO was founded in 2007 by choreographer F. Pennini and involves more than 50 artists from different disciplines. The collective’s research investigates the nature of the performing event with formats that are both playful and rigorous, moving in the interstices between dance, theatre and visual arts. One of the salient features is the devising of methods of composition of movement capable of encountering highly differentiated bodies and devices that discuss the relationship with the spectator and vision by moving from the stage to urban locations, from mimetic missions in everyday life to virtual platforms.

concept, regia, coreografia: Francesca Pennini
drammaturgia, tecnica: Angelo Pedroni
musica: Wolfgang Amadeus Mozart reloaded
elaborazione sonora e ricomposizioni musicali: Simone Arganini
azione e creazione: interpreti a rotazione tra Simone Arganini, Niccolò Catani, Margherita Elliot,
Carolina Fanti, Teodora Grano, Orlando Izzo, Fabio Novembrini, Carmine Parise, Angelo Pedroni,
Francesca Pennini, Ilaria Quaglia, Giulio Santolini, Stefano Sardi, Giulia Sposito.
organizzazione: Carmine Parise
con il supporto di Inteatro Festival / MARCHE TEATRO
residenze artistiche: Teatro Comunale di Ferrara, Inteatro Festival / MARCHE TEATRO
si ringrazia La Biennale di Venezia

ore/h 23.30
Dj set
Parco

Curiosità e info sull’accessibilità degli spazi 
+39 3312545825