FITONESS, FORAGING, PICNIC E RITO COLLETTIVO FINALE

Di nature, corpi, cicli quotidiani notturni, ere passate e future. Centrale Fies apre a maggio con Un Weekend Cannibale da Sogno, un momento lungo tre giorni per incontrarsi, respirare, mangiare, dormire e sognare, dove muoversi o stare assolutamente immobili. 

Pensata per nuovi incontri tra umanità e natura, Centrale Fies ospita i suoi pubblici all’interno di una programmazione capace di farli immergere nella performance e nella natura, recuperando tradizioni antiche per riconoscere ciò che è cibo; chiedendo di avventurarsi con artiste e artisti in piccoli atti di resistenza; sfidando il pubblico a lasciarsi andare, ad addormentarsi nei luoghi più impensati, a spingersi nell’attuare sogni collettivi ed esperienze creative che diventano metamorfosi alchemiche.

a cura di Barbara Boninsegna e Francesca Pennini/CollettivO CineticO

FITONESS | FORAGING | PIC-NIC CANNIBALE

29 maggio dalle ore 10.00 – Orti
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La giornata partirà con il “FITONESS – esercizi vegetali per corpi animali“, ovvero delle pratiche di meditazione e micromovimento nate nel processo creativo di Manifesto Cannibale, passeggiate in cui sarà possibile praticare foraging (la ricerca di erbe commestibili spontanee) assieme a Guido Omezzolli -esperto di piante- che opera sul territorio in uno studio-orto-giardino-laboratorio, fino a un pic-nic a cura di Maso Limarò, la cui filosofia affonda nel rispetto della materia prima e nelle lavorazioni lente per creare sapori puri, veri, e puliti, in perfetta armonia con la terra di provenienza -Il Trentino- e la sua storia. 

MENÚ:

Pane e rapa rossa

con pane di frumento, farro, avena, segale, saraceno e semi vari di papavero; rapa rossa con olio di semi di girasole, cipolla, peperoncino.

Carbonara assoluta di cavolfiore

con una crema di cavolfiore con olio di semi, aglio, olio, peperoncino, latte di soia, curcuma, dadolata di cavolfiore tostato, e guarnito con foglie di cavolfiore essiccate con sale al levistico e pepe nero.

Cipolle Marinate

cipolle marinate in purea di mirtilli e miele, accompagnate da elicriso.

Gazpacho pomodoro e fragole

con pomodori, fragole, cetriolo, scalogno, basilico artico, santolina, limone, olio d’oliva, sale e pepe nero.

URUTAU rito collettivo finale

29 maggio alle ore 21.30 – Turbine
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A chiudere la tre giorni è sempre un evento inedito di CollettivO CineticO, URUTAU rito collettivo finale. L’Urutau è un uccello sudamericano notturno, che sta immobile tutto il giorno in posture improbabili, si mimetizza con gli alberi, vede tenendo gli occhi chiusi ed è praticamente “tutto bocca”. A lui è dedicato questo momento collettivo finale: un ibrido tra un rito sacrificale e un rave party in stop-motion. Una strana festa cannibale alla fine de Un Weekend Cannibale da Sogno.

“Proponi la musica perfetta per la tua personalissima apocalisse della specie. O meglio: qual è il brano giusto per la fine dell’umanità? Come suonano i minuti prima dell’estinzione? Cosa vuoi che ascoltino le ultime orecchie umane? Questa playlist diventerà il motore della scena. Dirigi l’orchestra dei corpi di Manifesto Cannibale in un baccanale sonoro fuori da ogni algoritmo, una disco-foresta collettiva tra ninne nanne e Armageddon, tra requiem e rave parties. Aggiungi il tuo brano alla playlist condivisa qui sotto oppure invia una mail con titolo e autore a manifestocannibale@gmail.com e lo inseriremo noi.

Per prendere parte a Urutau è necessario avere un telefono cellulare e delle cuffie preferibilmente bluetooth e presentarsi un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

L’Urutau (in italiano il Nittibio) è un uccello sudamericano con una genetica filosofica profondamente mescolata al progetto Manifesto Cannibale: è notturno, sta immobile tutto il giorno in posture improbabili, si mimetizza somigliando agli alberi, vede tenendo gli occhi chiusi ed è praticamente “tutto bocca”. 
Per coronare la sua gemellanza con l’autrice spettrale del Manifesto cinetico viene addirittura chiamato “l’uccello fantasma”. 
A lui è dedicato questo momento collettivo finale: un ibrido tra un rito sacrificale e un rave party in stop-motion. Una strana festa cannibale.
Sono corpi immobili e ciechi che si sfidano in una gara di resistenza.
Sono artist*, persone, esseri viventi che si allenano alla telepatia valicando la soglia tra spazio scenico e spazio contemplativo come in un passaggio di stato della materia e dello sguardo.
Tutto è fermo, eppure si genera un racconto per sottrazione, una narrazione intima e tremante.
È una maratona senza chilometri, una metamorfosi ascetica che dedica il suo eroismo silenzioso ad una tifoseria in apnea
È ora di restituire eternità agli istanti.